UNIRSM Design Piano di studi Laboratorio di design del prodotto 2 A

Laboratorio di design del prodotto 2 A

Corso di Laurea Triennale in Design

Anno

2

Semestre

2

CFU

8

Docente

Riccardo Varini

Collaboratore

Alice Cappelli

Prerequisiti

Capacità di analisi dei bisogni dell’utente. Capacità di sviluppo elementare di un processo progettuale e di rappresentazione delle idee. Capacità di studio autonomo.

Obiettivi

Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire la formazione metodologica, progettuale, tecnica e umanistica rispetto a quanto acquisito al primo anno. Si prevede di sviluppare tutte le fasi del processo progettuale dall’analisi dei bisogni, all’analisi di mercato, allar edazione del concept, del definitivo e dell’esecutivo con realizzazione di modelli e prototipi.

Descrizione

In particolare, si intende far conoscere e sperimentare la figura del “Designer di comunità” inteso come facilitatore, mediatore e traduttore di istanze e bisogni reali nel valorizzare patrimoni materiali e immateriali locali in contesti territoriali locali o internazionali operando in ottica riparativa e ri_generativa. Design di Comunità immagina strategie di sistema e nuove azioni progettuali rigenerative, che abbiano ricadute ambientali, culturali, economiche e sociali nei contesti in cui agiscono. Adotta metodologie e approcci flessibili e dinamici, adattabili alle necessità dei territori d’intervento, applicando strumenti del design strategico, dei servizi e soprattutto dei prodotti. Affianca le comunità nell’individuazione, co-progettazione e valorizzazione di risorse locali materiali e immateriali.

Il corso affronterà tematiche legate al ripensamento delle relazioni tra individui e comunità e tra uomo e natura.
Il confronto con tematiche ambientali, spaziali e sociali, richiede al designer di ragionare anche sul proprio ruolo e responsabilità nelle scelte e nell’impegno e quindi nella consapevolezza ambientale e civica.
Si ritiene utile attivare il processo progettuale e strategico a partire dal castagno, essenza, materiale ed alimento locale tipico, presente in abbondanza nelle aree interne collinari dell’Emilia Romagna, della Toscana e delle Marche, proponendolo quale materiale sociale.
L’obiettivo è di realizzare prodotti in castagno con i quali attivare nuove relazioni anche attraverso attività ludiche e ricreative, il gioco da tavolo, all’aperto, tra generazioni. I prodotti progettati sono in grado di attivare nuove dinamiche di relazione tra gli abitanti dei luoghi (comunità residente, comunità visitante), i luoghi (ambiente naturale e antropico) e l’ecosistema (flora, fauna, terra, uomo) in una concezione di progetto interdisciplinare inter-specie.
I prodotti sono sviluppati applicando una metodologia che approfondisce lo studio dell’intera filiera produttiva, dalla natura del materiale, alla sua trasformazione, al trasporto, alla vendita e all’uso del prodotto stesso.

Si affiancano al materiale principale, a seconda delle necessità, nodi giunto in metallo, tessuti locali, ad esempio in canapa o in lana (e suoi derivati) e altri materiali complementari.
Le linee di prodotto potranno mettere in luce valori materiali e immateriali dei luoghi, rielaborando tecniche di produzione tradizionali e ibridarle con tecniche contemporanee.
I prodotti avranno l’obiettivo di consentire migliori relazioni tra persone e ambiente e di aumentare la consapevolezza civica verso l’altro.

Modalità di esame

Il laboratorio prevede alcune esercitazioni conoscitive ed esperienziali, di analisi e poi di sintesi. Una prima fase di analisi, che muove da una ricerca desk, delinea una mappatura delle caratteristiche principali dei castagneti e del castagno, delle tradizioni e del patrimonio legato a questa coltura boschivo-alimentare, dei prodotti storici e contemporanei realizzati con questo materiale.
Una seconda esercitazione analitica, più esperienziale, consente di studiare il materiale in base ad azioni specifiche e programmate che ne valorizzino alcune caratteristiche meccaniche, chimiche, estetiche…
A partire dalla terza esercitazione si avvia la fase di sintesi con le prime proposte di concetti.
Nelle fasi successive si svilupperà il progetto dal punto di vista della sua morfologia, meccanica, funzione, ergonomia e produzione.

Bibliografia

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• Adriana Galderisi, a cura di, Riabitare i paesi. Strategie operative per la valorizzazione e la resilienza delle aree interne, letteraVentidue, Siracusa 2023
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• Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi ragazzi – EL, 2010 Trieste
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• Dario Scodeller, Design, community e limiti delle risorse, Media MD, Ferrara 2023
• John Thackara, Antonella Bergamin (Traduttore), Progettare oggi il mondo di domani. Ambiente, economia e sostenibilità, Postmedia Books, Milano 2017