UNIRSM Design Workshop San Marino Design Workshop 2016

Design per le comunià

Docente

Elisa Pasqual

(a cura di Gianni Sinni e Sebastiano Bagnara)
Sono oltre centomila i servizi online della pubblica amministrazione in Italia, tuttavia il livello del loro utilizzo è fra i più bassi in Europa. Il motivo è presto detto: linguaggi, tecnologie ed esperienze di navigazione sono, nella maggioranza dei casi, estremamente distanti da quelli che ciascun cittadino sperimenta quotidianamente. L’apporto del designer diviene quindi il contributo essenziale per la costruzione di una user experience efficace attraverso modelli open source e collaborativi in grado di ripensare la comunicazione di pubblica utilità.

Docente

Mirco Piccin con Michele Zannoni

Il workshop ha come obiettivo il progetto di sistemi da distribuire con licenza open source per lo sviluppo di servizi in piccole comunità che possano essere replicati, modificati diventando componenti di una piattaforma aperta per sviluppo di sistemi auto sostenibili.

Docente

Nidaa Badwan

La migrazione è un tema molto sentito in questi ultimi anni, lo sappiamo bene. Flotte di persone che si spostano dall’Africa e dal Medioriente fino all’Europa. Ma la migrazione è anche un europeo che va a vivere ai Caraibi, o in America, come avvenuto all’inizio del secolo scorso, dove siamo stati noi i protagonisti di migrazioni di massa. Ma dietro ogni persona c’è una storia, ci sono delle emozioni, ci sono delle gioie e paure. E se fossi tu il protagonista della migrazione? Quali sarebbero le tue emozioni, i tuoi pensieri, le tue paure, le tue speranze? Questo workshop ha l’obiettivo di portare alla luce ed esprimere, attraverso l’arte fotografica, proprio questo. Si impareranno tecniche per far rendere al meglio i colori, le luci e le ombre, ma la parte più importante sarà proprio la parte creativa, quella dell’immaginazione e dell’immedesimazione nel viaggio. Come creare un’opera d’arte e comunicare, con dettagli, luci, colori, ciò che si immagina, ciò che si pensa, le proprie emozioni, il proprio viaggio in una nuova terra.

Docente

Alice Cappelli

Migranti, Profughi e Richiedenti Asilo sono i nomi comuni con cui identifichiamo fiumi di persone in fuga dai propri paesi e in cerca di una terra di accoglienza. Ma non arrivano solo persone. Mari e terre sono attraversati da storie, memorie e conoscenze altre tenute strette nell’anima, nella mente e spesso nelle mani di queste persone, diventando a loro volta Migranti, Profughe e Richiedenti Asilo. Questa identificazione può portare ancora oggi a forme di esclusione o può in opposizione offrirci inattese occasioni d’incontro e di meticciamento, attraverso un dialogo e l’inclusione di nuovi occhi: i loro. Tracciare un nuovo viaggio partendo dalla loro memoria attraverso l’uso di forme, colori ed oggetti nella ricerca di una lingua comune, ci potrebbe offrire un punto di incontro per leggere non solo il disagio di queste persone ma la loro diversità percepita come ricchezza culturale. Un semplice oggetto può avere una valenza emblematica molto forte in quanto è la materializzazione di riti e culture e quindi veicolo per raccontare memorie e per la creazione di un materialismo capace di istruire e offrire storie. Storie di un incontro tra figure complementari, designer e migranti, nato per imparare a conoscere e far conoscere l’altro in forma di oggetti che si interrogano sui mutamenti in atto e sull’importanza di scoprire una società basata su inclusione, partecipazione e comunità. Oggetti come tracce di viaggio inedite, per costruire legami sociali e per avere nuovi occhi.

Docente

Raffella Brunzin con Riccardo Varini

Il workshop intende approfondire e sviluppare le possibilità di progettazione di nuove linee di prodotto per il terzo settore a partire dalle fibre naturali in lana della Regione di Tanger – Tétouan nel Nord del Marocco. Alcuni abiti in tessuto di lana di pecora e/o capra, come le tuniche jellaba o gandora rappresentano uno degli elementi culturali identitari dell’artigianato tradizionale di quest’area mediterranea, ma appaiono sempre più come beni da musealizzare, che da usare. Il tema del workshop propone di ripensare e sperimentare con i tessuti tradizionali berberi, prodotti con utilizzi e funzioni che si ibridino con quelli del vestire o se ne distacchino completamente, creando nuove funzioni d’uso o campi di applicazione inaspettati. L’indagine progettuale si colloca nel contesto di un progetto di ricerca applicata multidisciplinare di ripensamento dei processi di filiera locale della Regione, nell’ottica di avviare un Laboratorio progettuale delle economie sociali e solidali a Chefchaouen. Le dinamiche del mercato globalizzato impongono anche in quest’area nordafricana un ripensamento delle strategie, dei sistemi e dei servizi interessati dalla filiera artigianale nelle fasi di finanziamento, produzione, trasformazione, distribuzione e vendita dei prodotti, guardando al design come motore d’innovazione tecnologica, semantica, di linguaggio e di pensiero. Il progetto delle nuove linee di prodotto dovrà considerare come prioritari anche scenari e strumenti di promozione, certificazione e relazione che rappresentino nuovi potenziali canali economici per le locali comunità artigianali e cooperative.

Docente

Erika Cunico

Il turismo non è solo uno dei settori più importanti per l’economia, ma anche uno strumento di crescita culturale ed emancipazione personale. Per questi motivi è oggi indispensabile garantire l’accesso ai luoghi di interesse culturale a tutti i cittadini, comprese le persone con disabilità. Il workshop si focalizza in particolare ad ampliare l’offerta turistica Sammarinese accessibile anche alle persone con disabilità visiva, in un’ottica di progettazione inclusiva. Partendo dall’analisi delle necessità e peculiarità del target di riferimento e dall’individuazione dei temi e luoghi di maggior interesse turistico, verranno ipotizzati progetti per comunicare e valorizzare le straordinarie bellezze di San Marino non solo mediante il senso della vista, ma sfruttando in modo sinergico tutti i sensi. Particolare attenzione verrà data all’uso di nuove tecnologie e materiali.

Docente

Dario Scodeller

La storia della creazione di una cooperativa per il consumo nasce a San Marino nella metà degli anni ’70 e dal 19 dicembre 1977, quando Titancoop viene riconosciuta definitivamente come ente cooperativo, non è mai venuta meno ai suoi principi fondativi: sorvegliare e garantire l’intera filiera del prodotto con particolare attenzione al benessere dei consumatori, dei territori e dell’ambiente. È in questa ottica che oggi Titancoop, per valorizzare ancora di più i territori dove opera, vuole mettere a disposizione i propri spazi e farsi promotrice di nuove formule di filiera corta in modo da favorire un ritrovato contatto diretto tra produttori e consumatori locali; di fatto riproponendo all’interno dei propri punti vendita quelle che un tempo erano modalità distributive con la garanzia del vicinato. È nella vocazione fondativa stessa di Titancoop occuparsi e farsi promotrice di queste nuove dinamiche proponendo, attraverso questo workshop mirato, possibili nuovi concept per accogliere le produzioni locali, attraverso allestimenti temporanei, corner tematici o shopinshop, che si affianchino alle proprie strutture già esistenti. Il workshop aprirà nuovi scenari sul tema approfondendone modalità e dinamiche e progettando strutture eventualmente replicabili da Titancoop nei suoi punti vendita.

Docente

Lucia Roscini e Andrea Medri

Il workshop si inserisce all’interno del più ampio progetto di ricerca finanziato dall’insegna Trony al Corso di Laurea in Design dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino per lo sviluppo dell’Identità visiva di una nuova Private Label da inserire nei propri punti vendita. In particolare, all’interno della ricerca già avviata si affronteranno i temi della definizione dei codici della comunicazione visiva del nuovo brand finalizzati alla redazione del manuale di Identità visiva che includerà le linee guida per l’applicazione delle future logiche comunicative del nascituro Brand.