Workshop 03 – 2016

Workshop 03 – 2016

Out of the frame

La migrazione è un tema molto sentito in questi ultimi anni, lo sappiamo bene. Flotte di persone che si spostano dall’Africa e dal Medioriente fino all’Europa. Ma la migrazione è anche un europeo che va a vivere ai Caraibi, o in America, come avvenuto all’inizio del secolo scorso, dove siamo stati noi i protagonisti di migrazioni di massa. Ma dietro ogni persona c’è una storia, ci sono delle emozioni, ci sono delle gioie e paure. E se fossi tu il protagonista della migrazione? Quali sarebbero le tue emozioni, i tuoi pensieri, le tue paure, le tue speranze? Questo workshop ha l’obiettivo di portare alla luce ed esprimere, attraverso l’arte fotografica, proprio questo. Si impareranno tecniche per far rendere al meglio i colori, le luci e le ombre, ma la parte più importante sarà proprio la parte creativa, quella dell’immaginazione e dell’immedesimazione nel viaggio. Come creare un’opera d’arte e comunicare, con dettagli, luci, colori, ciò che si immagina, ciò che si pensa, le proprie emozioni, il proprio viaggio in una nuova terra.

Biografia

Nidaa Badwan, artista palestinese di ventinove anni, cresciuta a Deir Al-Balah, nel sud della Striscia di Gaza, è balzata all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale lo scorso anno quando alcuni dei maggiori quotidiani europei e americani (tra i quali il New York Times e Corriere della Sera) si sono occupati delle opere da lei realizzate all’interno del progetto artistico: “Cento Giorni di Solitudine”. Una serie di autoritratti che l’artista ha scattato con la propria macchina fotografica dentro una piccola e colorata stanza da letto, dove la giovane si è rinchiusa volontariamente per oltre 20 mesi, a partire dal novembre del 2013, in seguito all’aggressione subita da parte di alcuni miliziani di Hamas che l’avevano fermata per strada, durante la preparazione di una mostra, contestandole il mancato uso del velo. Un esilio volontario dalla propria comunità vissuto allo scopo di denunciare la condizione di isolamento e di mancanza di libertà che caratterizzano la vita quotidiana della popolazione, in particolare di quella femminile, all’interno di un territorio fortemente militarizzato, dove l’esercizio dei propri diritti individuali diventa una sfida che si rinnova ogni giorno.

Credits