Aloe
Trasporto corretto dei concentratori di ossigeno
Anno
2019
Studente / studentessa
Edoardo Porfido
Riconoscimenti
ADI Design INDEX, Targa Giovani
XXVII Compasso d’Oro ADI, Targa Giovani
Tipo
Tesi
Tag
thesis
product design
Corso di laurea
Triennale
I primi tempi dopo la scoperta della diagnosi sono per i malati di BCPO i più difficili da un punto di vista psicologico: l’idea di dover trascorrere le giornate, 24 ore al giorno, accanto ad un apparecchio che produce ossigeno li spaventa e demoralizza. Questo è il principale motivo, la causa primaria per cui tendono inizialmente a rifiutare questa soluzione, non sentendo ancora la totale necessità di un apparecchio in grado di aiutarli e sostenerli nella malattia. Tuttavia questo primo rifiuto è distruttivo, dal momento che comporta un inesorabile peggioramento della patologia, che li costringe a dover necessariamente ricorrere, a cure più invasive.
Il concentratore di ossigeno Aloe è progettato principalmente per l’uso mobile e aiuta le persone con difetti polmonari a rifornire il proprio corpo di ossigeno.
L’erogazione dell’ossigeno avviene con la tecnologia a flusso pulsato: quando il paziente inspira viene rilasciato ossigeno, quando invece espira il dispositivo non eroga ossigeno. Tale apparecchiatura è in grado di generare ossigeno puro fino ad una portata massima di 4 litri/minuto.
Questo concentratore di ossigeno è di piccole dimensioni e ha un peso di 2,4 Kg; è dotato di una comoda impugnatura che permette un facile trasporto manuale dell’oggetto.