Pur essendo l’autore di innumerevoli prodotti che appartengono oggi alla storia del design, Vico Magistretti esprimeva spesso la sua ammirazione per un oggetto del quale avrebbe voluto essere l’inventore: l’ombrello. Affascinato dagli oggetti-archetipo, considerava lo strumento per ripararsi dalla pioggia una sintesi insuperata di essenzialità formale e funzionalità e soprattutto un affare per “farla in barba al padreterno”: perché l’acqua, che tutti consideriamo un elemento vitale, è anche parte di fenomeni da cui l’umanità si deve storicamente difendere.
Anche quando si presenta nella forma di elemento vitale legato all’alimentazione e alla salute (l’acqua per bere, per cucinare i cibi, per lavarsi) essa può proporsi in modo problematico o emergenziale, in termini di carenza e salubrità.
Su questi temi il Corso di laurea in Disegno industriale dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino / Università Iuav di Venezia ha inaugurato a partire dal 2007 alcuni indirizzi di ricerca, i cui risultati sono divenuti nel 2008 l’oggetto della esposizione South out there. Progetti per il sud del mondo: acqua, igiene e salute, con la quale la Repubblica di San Marino ha preso parte, dopo diciotto anni di assenza, alla XI Mostra internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Le successive riflessioni sono diventate la base per l’elaborazione di vari progetti di tesi del terzo anno – qui in mostra, selezionate dai curatori Dario Scodeller e Riccardo Varini – sviluppati all’interno dei laboratori di laurea del Corso di laurea in Disegno industriale seguiti dai docenti Massimo Brignoni, Riccardo Varini, Francesco Tencalla e Massimo Barbierato.
Ci si è resi conto che il problema di un rapporto conflittuale con l’acqua non apparteneva solo al vissuto delle popolazioni africane, ma suggeriva delle possibilità di ricerca anche in ambiti più vicini a noi e poteva sollecitare percorsi formativi specifici.
I progetti esposti disegnano nuovi involucri, morbidi o rigidi, continui o spezzati considerando l’acqua nelle più varie manifestazioni. Come fenomeno da cui ripararsi, individualmente o collettivamente, nella tenda di primo soccorso Dome Camp, nel rifugio temporaneo Self Shelter, nel sistema di protezione per persone senza fissa dimora Guscio, nel sistema di protezione dei frutteti Roll Grip (selezionato nell’Adi Design Index 2012 per la Targa giovani), nella barriera espandibile contro le acque alte Bull o nel sistema di protezione contro le esondazioni Flurp blocker.
Come elemento da economizzare e recuperare nel sistema di cottura Cibele – che permette il riuso dell’acqua durante l’attività stessa del cucinare – oppure nel sistema di controllo elettronico dei consumi domestici Bit Energy.
Come componente gassoso nello sterilizzatore medico Safi. Come fluido diffusore di fasci luminosi per ambienti senza corrente nella portatile Water lamp. Come forza motrice nella turbina Sprout, ricarica urbana per dispositivi elettronici.
Come superficie sportiva da solcare nell’imbarcazione per persone diversamente abili Vortex, o da ripulire ottimizzando la raccolta e lo stoccaggio di rifiuti solidi sospesi nel natante E_cleaner.
Il Corso di laurea diretto da Alberto Bassi prende parte, con questa mostra, alla manifestazione Bologna Water Design 2013 – www.bolognawaterdesign.it/2013/ – dedicata al design dell’acqua, sostenuta e patrocinata da Comune e Provincia di Bologna, Ordine Architetti, Adi e Cersaie, aperta negli stessi giorni alla Fiera di Bologna.
In mostra i progetti di tesi triennale di Michela Andrini, Federico Bartoli, Talisa Bassi, Daniele Campanozzi, Mattia Ciucciarelli, Massimo Gardella, Pietro Garofalo, Johanna Invrea, Alberto Laghi, Marco Rosignoli, Francesco Toselli, Caterina Vrabec, Edoardo Zuccheri
Gusci / Design dell’acqua
tesi di laurea in mostra
A cura di _ Dario Scodeller, Riccardo Varini
Grafica _ Giovanni Sinni
Ospedale dei Bastardini
Bologna / 23–28 settembre 2013
Inaugurazione / ore 18.30
23 settembre 2013