Workshop 01 – 2020

Workshop 01 – 2020

Servizi di autogestione, promozione e condivisione di luoghi e comunità

Al giorno d’oggi, l’ampio utilizzo di servizi digitali offre la possibilità di gestire facilmente la nostra vita ovunque ci troviamo. Durante il lockdown, questo ha permesso di ricostruire le nostre abitudini nella nuova normalità, senza abbandonare lo spazio domestico. Più in generale, digitalizzazione e servitization hanno avuto un notevole impatto sul contesto abitativo e urbano, riducendo al minimo la necessità di fare affidamento sulla micro-comunità circostante, e rendendo la condivisione un’operazione spesso puramente transazionale. muni.

Al giorno d’oggi, l’ampio utilizzo di servizi digitali offre la possibilità di gestire facilmente la nostra vita ovunque ci troviamo. Durante il lockdown, questo ha permesso di ricostruire le nostre abitudini nella nuova normalità, senza abbandonare lo spazio domestico. Più in generale, digitalizzazione e servitization hanno avuto un notevole impatto sul contesto abitativo e urbano, riducendo al minimo la necessità di fare affidamento sulla micro-comunità circostante, e rendendo la condivisione un’operazione spesso puramente transazionale. 

Partendo da alcuni spunti di riavvicinamento emersi nel corso della pandemia, durante il workshop ci siamo interrogati sulla possibilità di valorizzare le micro-comunità come una risorsa fondamentale nel nostro futuro, immaginando nuove connessioni e servizi (offline e online) in grado di creare senso di appartenenza, fornire supporto reciproco, e promuovere uno stile di vita più sostenibile. 

 

In questo percorso, Rio Terà dei Pensieri a Venezia ha offerto un luogo reale in cui dare forma ai nostri ragionamenti su nuovi servizi possibili per rafforzare la micro-comunità. La complessità di Rio Terà dei Pensieri – tra turismo, arrivo di nuovi residenti, graduale scomparsa delle attività locali, incontro tra comunità e culture diverse – richiama infatti l’evoluzione di molti altri quartieri e città attraversate da simili fenomeni. I servizi ideati durante il corso aprono quindi nuove prospettive, per agevolare la connessione tra persone che si ritrovano, per via della prossimità, a condividere il proprio spazio privato e pubblico. Lo spazio diventa uno stimolo per una condivisione più profonda, di risorse e conoscenze, e la costruzione di un quartiere il più possibile autosufficiente, che ritrova nella contemporaneità una propria rinnovata identità.  

 

Ri(ciclo) Terà, un servizio che mette in pratica i principi di economia circolare per la creazione di un quartiere a impatto zero, in cui ogni materiale e risorsa in arrivo viene utilizzata il più possibile, trasformandosi in prodotti e occasioni di attività e scambio commerciale. Ri(ciclo) Terà parla soprattutto ai giovani attenti al tema della sostenibilità (ma che non hanno tempo da dedicare ad attività di riciclo), mettendoli in connessione con i commercianti e associazioni della zona, alla ricerca di materiali di recupero per le proprie attività (vetro, carta, tessuti o altro). 

 

Arcà, un archivio digitale autogestito che permette a ciascun residente delle abitazioni di Rio Terà di costruire una memoria privata della propria casa, e collettiva del quartiere. L’archivio è una raccolta di tracce caricate dai residenti (testi, foto, video e suoni) che documentano la vita lungo il Rio e la fanno diventare patrimonio comune. La memoria si costruisce di elementi storici, come vecchie fotografie delle facciate della abitazioni o delle attività di un tempo, e elementi registrati oggi, come il suono del mercato o un dialogo tra veneziani, e diventa accessibile ai passanti in una sorta di mostra a cielo aperto. 

 

Centro Social, uno spazio dove gli anziani del quartiere possono rendersi utili tenendo dei piccoli workshop in cui insegnano ciò di cui sono esperti o appassionati (es. lavorazione del vetro, creazione di maschere veneziane,..) a un piccolo pubblico locale di interessati. Il contenuto di ciascun workshop viene poi trasformato in tutorial e pubblicato online, mettendo ciascuna competenza a disposizione di tutti e raccogliendo i feedback giorno per giorno dagli utenti che, tramite Youtube o Instagram, accedono a quel contenuto e imparano qualcosa di nuovo. Il cerchio si chiude nella bacheca del Centro Social, dove ogni anziano ritrova stampati i propri likes, commenti e feedback lasciati dai follower online. 

Comarò, un sistema collaborativo tra abitanti che decidono come occupare ed utilizzare gli spazi comuni del Rio, in modalità di co-progettazione ed autogestione continua. La piattaforma permette a ciascun abitante del quartiere di proporre delle attività da svolgere negli spazi comuni, raccogliere partecipazioni e prenotare l’area necessaria organizzando l’appuntamento con tutti gli interessati. In questo modo uno stesso spazio, normalmente di transito, può diventare ritrovo per fare yoga la mattina, area gioco per i bambini nel pomeriggio e spazio per esercitazioni di musica la sera, a seconda degli interessi comuni.

Biografia

Roberta Tassi

Roberta è una progettista esperta di Design Research, Interaction e Service Design.

Fondatrice di oblo (https://oblo.design/) e autore della raccolta di strumenti Service Design Tools (https://servicedesigntools.org/), Roberta ha più di 10 anni di esperienza nel condurre progetti di service design in diversi settori e contesti geografici. La sua ricerca è ispirata dalla possibilità di portare persone e comunità al centro dei processi di innovazione, utilizzando le opportunità offerte dalla comunicazione visiva per gestire al meglio la complessità insita nell’ideazione di servizi, e sviluppare visioni condivise di scenari futuri. Prima di oblo, Roberta è stata Communication Designer nel Research Center di Domus

Academy (2007-2010), Principal Designer a frog (2010-2016) e Responsabile di Service Design presso il Team per la Trasformazione Digitale di Presidenza del Consiglio (2018-2019). Nel 2019 ha pubblicato il libro Service Designer (collana Professioni Digitali di FrancoAngeli) in cui racconta le sue esperienze tracciando un ritratto completo del progettista di servizi.

 

Agata Brilli

Esperta di Information Design e Service Design, Agata focalizza la sua ricerca sull’analisi, elaborazione e visualizzazione di dati come un modo per rispondere a complesse sfide di progettazione di servizi. La sua ricerca su Digital Ethnography e Data Visualization è iniziata in ambito accademico (lavorando con DensityDesign al Politecnico di Milano e SciencesPo Médialab a Parigi), per poi applicare queste conoscenze in ambito professionale, lavorando come Information Designer a oblo (https://oblo.design/) a partire dal 2017.

La sua ricerca si sviluppa a partire dalla possibilità di applicare i Digital Methods all’esplorazione dei comportamenti umani nell’ambiente virtuale come un modo per cercare ispirazioni o validare opportunità progettuali (Brilli A., Ricci D., Tassi R., Digital Methods for Service Design: Experimenting with data-driven frameworks, ServDes2018-Service Design Proof of Concept, Politecnico di Milano, 2018).

 

oblo research

oblo è uno studio specializzato in design research e service design.

oblo (https://oblo.design) è nato nel 2016 su iniziativa di un gruppo di ricercatrici e progettiste, con l’idea di supportare persone e organizzazioni nel corso dei loro percorsi di innovazioni, e contribuire al dare vita a servizi migliori. oblo lavora con start-up e aziende nel settore pubblico e privato, e svolge attività di insegnamento e ricerca con diverse università, sui temi della progettazione di servizi, digital e data-driven design.

 

Credits